Commenti a Say-Moticon Beta

Tuesday, January 1st, 2008

Il nuovo Say-Moticon, basato sul vecchio e obsoleto editor di faccine con fumetto che trovate qui, è ora disponibile su questo sito in versione Beta (quasi Alfa direi): prima di tutto per obbligarmi a velocizzare e concluderne lo sviluppo, in secondo luogo per cominciare a raccogliere nuovi pareri su questa versione avanzata, creata proprio per venire incontro alle richieste e pareri tra i centinaia e centinaia di commenti al vecchio editor.

Come già spiegato piuttosto esaurientemente in questo articolo di anteprima, nella nuova versione le caratteristiche aggiuntive sono:
Say Moticon Editor Beta

  • Faccine grandi
  • Sfumature e Trasparenze (PNG24)
  • Font True Type (varietà dei caratteri)
  • Combinazioni infinite garantite dai Set di emoticon

Il messaggio chiave di questo post è:

provate il nuovo Emoticon Editor - Say Moticon (Beta) che trovate a questo link.

Tornate in questo post e lasciate commenti, suggerimenti e osservazioni, soprattutto che non siano già note e ben segnalate (nella colonna a sinistra dell’editor per la versione Beta), per esempio:

- Su Internet Explorer versione 6 non vedo la trasparenza: è una nota pecca del browser fortunatamente risolta con la versione I.E. 7.
- Vedo le scritte sul fumetto allineate male: ci sto lavorando, me la son tenuta per ultima.

A voi la parola.

Cerchio di gravi tappe in manette

Sunday, December 30th, 2007

Ho sempre pensato -e ne son tuttora convinto- che i testi del Maestro Battiato s’adattassero alla perfezione alla supercazzola brematurata. Vi propongo dunque una cover presperimentale del noto “Centro di gravità permanente
Ascoltate qui la canzone “Cerchio di gravi tappe in manette“.

Meglio se seguite il testo, anzi le Lyrics:

Uva necchi bitumata
con scappellamento d’ombrello
di pagliata, riso e cannella tivvu’
Capidogli contagiosi
funghi prematurati such Anthony (o “saccentoni“, ad libitum)
Peruviti antanei
festini come da Fonzie per entrar accolte
dagli imperituri
dell’AntiAliasing
Centro un cerchio di gravi tappe in manette
che non s’affaccia ma incantare dea sulle cosce dell’agente
andrebbi in sogno di
Centro un cerchio di gravi tappe in manette
che non s’affaccia ma incantare dea sulle cosce dell’agente
Ove randomica game
Per le braghe di Muccino
erano John Cabotaggio
tranne sbiriguda veniale d’ortiche
Asten soppaltati cori russi
se no posterdati per due anche un pochino antani
in prefettura inglese
neanche tarapia tapioca
Centro un cerchio di gravi tappe in manette
che non s’affaccia ma incantare dea sulle cosce dell’agente
andrebbi in sogno di
Centro un cerchio di gravi tappe in manette
che non s’affaccia ma incantare dea sulle cosce dell’agente
Ove randomica game

(Lo vede che stuzzica, che prematura anche
In senso anafestico)

Santa’s Tower: l’attacco di Barbarossa

Thursday, December 27th, 2007

Prima di tutto mi auguro abbiate passato un buon Natale.

Possiamo non giocare ad un gioco flash natalizio durante le feste? Nooo.

Ho trovato questo, Santa’s Tower (Red Beard Attack) molto simpatico e fresco visto che pare appena pubblicato.

Santa's Towerby GameZhero.com

Aiuta Babbo Natale a proteggere i regali dalle manacce di Red Beard e la sua armata di folletti e pupazzi infami.
“Santa” sta in cima alla sua torre, i nemici vengono dal basso, arrampicandosi alle mura della torre o scendono dal cielo.

Ogni nemico è associato ad un simbolo: tenendo premuto il tasto sinistro dovrete tracciare il segno del simbolo per respingerli. Il controllo è interessante, viene definito “gesture recognition system” (una delle prime implementazioni che ricordo fu “Black & White” di Peter Molyneux) in pratica dovete impiegare le vostre abilità di disegno con mouse per giocar bene visto che ogni tentativo di disegno fallito vi costerà dei punti!

Dovrete affrontare molte ondate (nove se non erro) che si svolgono ciclicamente così: solo dal basso, solo dall’altro, entrambe le direzioni e da capo di nuovo così ma con simboli più complessi, quindi difficoltà crescente per i segni e nel numero, dovrete riprodurre molteplici simboli per sconfiggere ciascun cattivone. Alla fine dell’ultima ondata noterete un box (di color magenta) più grande provenire dal basso: è il “boss” finale -la fase crucial e della partita- un enorme pupazzo d’orsacchiotto malconcio con Barbarossa (Red Beard) sulla sua spalla.

Tips and Tricks:
Dopo aver preso pratica nel disegnare i simboli semza commettere troppi sbagli, provate a concentrarvi sulle Combo, sfruttando le maggiorazioni di punteggio delle combinazioni, tracciando il segno che appare più d’una volta nello schermo nello stesso momento.

Punteggio personale: 76,335

Riguardo al punteggio, questo è il massimo che sono riuscito a fare onestamente, eh sì perché il gioco purtroppo è affetto da un drammatico bug che comincia a raddoppiare punteggi: a bug innescato, seppur non sia possibile terminare il gioco come di consueto (battendo il boss finale) si riescono a sparare punteggi potenzialmente altissimi. Così facendo ho segnato il primo posto con il nickname “Please FIX this BUG!” (per favore correggete questo bug!) e inviato una mail per risolverlo.
E’ un peccato perché proprio il sistema di punteggi era molto ben studiato.

Santa’s Tower: Red Beard Attack

Thursday, December 27th, 2007

First of all I wish you had a pleasant Christmas.

And what about playing a nice Xmas-themed FlashGame during the holidays?

I found this one, Santa’s Tower (Red Beard Attack) very funny and fresh since it seems to be just released.

Santa's Towerby GameZhero.com

You have to help Santa Claus to protect the presents from Red Beard and his gang.
Santa is on the top of his tower, the enemies come from the bottom, climbing the tower wall, or coming down from the sky.

Each enemy carries a symbol: while keeping the left mouse button pressed you have to trace the symbols in order to fight them. The control is interesting, it is called “gesture recognition system” (one of the first implementation was on Peter Molyneux’s “Black & White“) basically you have to employ your mouse-drawing skills for good playing since each failed sign costs you points!

You have to face several waves (nine if I’m not wrong): from bottom only, from the sky, both directions and back again like this but with harder symbols, growing difficulty in shapes and number, you’ll have to reproduce multiple signs to beat the bad guys. At the end of the last wave you’ll notice a bigger symbol box (in purple) coming from the bottom: it’s the final boss -the crucial phase of the game- the huge teddy bear with Red Beard on his shoulder.

Tips and Tricks:
Once you’ve learned how to draw the symbols without too many mistakes, try to concentrate on the Combos, tracing sings occurring more than once in the screen at the same time.

My best score: 76,335

About the score, well this is how much I managed to do honestly, yes because the game is affected by a huge bug: when the bug is running, even if it’s impossible to complete and reach the final boss, you could double up scores, potentially scoring incredible ones. Doing so I submitted the highest one, 1st place in the Top 100 board, using the nickname “Please FIX this BUG!” sending an e-mail about how to fix it. Let’s see.

Gengo: switch della lingua

Friday, December 14th, 2007

Noto alcune ricerche provenienti da Google per “language switch gengo” e, visto che in effetti l’ho implementato nel mio theme, è un peccato che gli interessati giungano qui senza trovare una risposta.

Quindi ecco il codice da aggiungere al proprio tema WordPress affinché venga mostrato lo switch di lingua, per leggere lo stesso articolo ma in una lingua differente.
Al momento uso questo codice:
<div class="post_translations" style="float:right">
<?php if (function_exists('the_translations')) the_translations('pre= &post= &title_exists=Read this in ') ?>
</div>

Innanzitutto la parte “if function_exists” permette al tema di funzionare correttamente, senza errori, anche quando il Plugin Gengo viene disattivato per qualche motivo. Il parole povere dice al PHP: se non ti risulta dichiarata e disponibile una funzione di nome “the_translations” allora evita di processare il codice di seguito, ingnorandolo.

La funzione “the_translations” ritorna una stringa che rappresenta il codice HTML per mostrare una lista di traduzioni per il post corrente. Deve essere utilizzato all’interno di “The Loop”.

Io sto usando una unica stringa come parametro, indicandone più d’uno in una “querystring” (param1=valore1&param2=valore2 …).

Dando dei valori a “pre”, “post” e “inner” puoi specificare quali tag HTML dovrebbero essere rispettivamente aperti, chiusi e posti nel mezzo dei vari link alle altre lingue ritornati dalla function.
Visto che questo blog è bilingue (Inglese/Italiano) ne sto usando solo due ovvero non ho bisogno di una “lista” di traduzioni in altre lingue bensì solo un link all’altra -eventuale- lingua disponibile per ciascun articolo. Ecco perché ai parametri pre e post indico come valori uno spazio. Quindi eventualmente apparirà solo un link per operare lo “switch” (cambio) di lingua, senza neanche il bisogno di aggiungere ulteriori tag HTML prima o dopo.

Il parametro “title_exists” indica la scritta da mostrare prima dei/l link, solo nel caso siano associate versioni in altre lingue. Non passando altri parametri (come nel mio caso, riportato sopra) se un post è scritto in un’unica lingua non apparirà nulla, come da mia intenzione.
Altrimenti dovrete aggiungere il parametro “title_none”, indicando la scritta da mostrare in caso di assenza di traduzioni.
Per entrambi i parametri, potrete scrivere una scritta a vostra scelta -in una lingua, come ho fatto io in inglese- altrimenti per entrambi potrete usare, come valore, la keyword ”GENGO_DEFAULT”: questo farà apparire rispettivamente scritte come “Other languages” o “No translations”.

Nel mio caso il risultato viene quindi inserito dentro un DIV (come da codice), con “float” a destra come indicato esplicitamente nello stile “inline” (style=”…”) e per il resto l’aspetto è deciso nel file .css (style sheet) in corrispondenza della class indicata (post_translations) ma questa è un’altra storia.

Il risultato finale del codice riportato è facilmente visibile leggendo singolarmente (non in un elenco dove non faccio comparire lo switch) i miei post.

Gengo language switch

Friday, December 14th, 2007

I see a few Google searches for “code for language switch in gengo” and, since I’m actually using it in my theme, it’s a shame that people land here without finding what they’re looking for.

So here’s the code you should add to your WordPress theme to show the language switch.
I’m currently using this code:
<div class="post_translations" style="float:right">
<?php if (function_exists('the_translations')) the_translations('pre= &post= &title_exists=Read this in ') ?>
</div>

First of all, the “if function_exists” part gives you the ability to switch off the Gengo Plugin avoiding any error. It says, if PHP finds a function named “the_translations” is declared and available, it is safe to proceed using it otherwise the following code is ignored.

The function “the_translations” returns a string representing the HTML code to display a list of translations for the current post. It must be used in “The Loop”.

I use a single string as parameter, providing more parameters in one “querystring” (param1=value1&param2=value2 …).

Providing values for “pre”, “post” and “inner” you could specify which HTML tags should respectively be opened, closed and be in between of the resulting list of links to other language versions of the article.
Well, since this blog is bilingual (English/Italian) I’m only using two languages, this means I don’t need a “list” of translation but just a link to the “other” language. This is why I provide a space (or blank) value for pre and post. So a single link to the opposite language will appear in my theme, no need of useless tags.

The “title_exists” parameter specifies the text or label to show before the link/s, only if other languages are found for this post. If no other parameters are provided (as in this case) if a post is written in a single language, no other versions, nothing appears and this is what I wanted.
Otherwise you should add the “title_none” parameter telling what to write in case no other language is available.
For both parameters, you could write your own string -in a specific language, as I did in English- otherwise you could use for both, as value, the keyword “GENGO_DEFAULT”: this will result respectively in strings like “Other languages” or “No translations”.

In my case the result is wrapped in a DIV, which is right floated as directly specified by the inline style and the rest of its appearance is decided in my style sheet .css file under a class named “post_translations” but this is another story.

The results of my code of course is visible simply browsing my posts, reading a single article (click on its title) since in a list of posts the switch is not visible in my theme.

Orrori di pronuncia: in ufficio

Monday, December 10th, 2007

Non specifico l’ “autore” di questi “versi”, dico soltanto che si possono ascoltare in ufficio:
[scritto correttamente (pronuncia reale) => pronuncia storpiata]

misunderstanding (mìsandasténdin) => missinganderstandingh

milestone (mailstòn) => meilston
[come se fosse scritto "mail"(posta)stone]

Visual Studio (vidsiual stiudiou) => visuàl stadio :D

Photoshop (fotosciop [facile no? no..]) => pawershot :shock:

Usare le Playlist di VanBasco Karaoke Player

Tuesday, December 4th, 2007

VanBasco Karaoke Player è probabilmente il software per eseguire file midi e karaoke più diffuso, un classico per cantare sul proprio PC.

Supporta i formati .mid e .kar, fondamentalmente equivalenti: entrambi contengono informazioni MIDI, un. kar esplicita la presenza delle parole della canzone al suo interno, un .mid potrebbe anche non contenere il testo (è sempre una sorpresa, per questo si è preferito indicarne con l’estensione .kar la presenza) in quanto originariamente pensato solo per dati musicali.

Una delle funzionalità più interessanti del VanBasco Karaoke Player è la possibilità di modificare secondo le proprie “esigenze canore” la base, elenco in ordine di importanza:

  1. rendere “muta” una traccia, uno strumento: tipicamente la linea melodica del cantato, quasi sempre fastidiosissima;
  2. alzare o abbassare la tonalità (key) del brano, adattandola alle proprie capacità vocali;
  3. regolare il volume (vol) generale del brano midi, alcuni sono più silenziosi altri hanno il volume troppo alto;
  4. più raramente, si può decidere di velocizzare o rallentare il tempo del brano, potrebbe risultare utile ogni tanto in base anche ai propri gusti.

Queste impostazioni si possono effettuare per ciascun brano ma eseguendone un altro andrebbero perse e sarebbe un peccato visto che abbiamo trovato i “settaggi” ideali per adattare la base a come vorremmo cantarci sopra.
Per mantenere le impostazioni personali di ciascun brano usiamo le Playlist.

La comodità maggiore del programma consiste nella possibilità di organizzare le proprie basi karaoke in Playlist, ovvero “liste di esecuzione”:
in breve, è possibile crearsi più Playlist ed avere quindi sempre a disposizione le basi senza andarle a cercare ogni volta su disco; oltretutto i brani salvati nelle Playlist mantengono le nostre preferenze e impostazioni specifiche di cui sopra, quindi finalmente basterà eseguirle e trovare la fastidiosa traccia melodica già azzittita, la base nella tonalità che preferiamo, il volume ben regolato. Comodissimo, immediato e nel caso di una “performance” non devi star lì a dire: «aspettate che trovo la traccia da azzittire, che regolo la chiave…» etc. :)

Pur conoscendo molte persone che utilizzano il VanBasco per cantare mi stupisco di quanto poco uso si faccia delle Playlist; in alcuni casi ho sentito frasi come “ho provato ad usarle ma non mi è riuscito…”, quindi spieghiamo passo passo.

Inizialmente -appena installato- VanBasco ha due Playlist:

  • Playlist di esempio: contiene solo pochi brani d’esempio per provare ad eseguire basi anche se ancora non ne abbiamo;
  • (default): non è una vera e propria playlist, è quella “predefinita” o meglio “temporanea”, usata automaticamente quando VanBasco si trova ad eseguire un file .mid o .kar in altri contesti, per esempio cliccando su un file .kar dal proprio sistema operativo (per es. Windows) se questo tipo di file è associato a VanBasco (probabile).

Creiamo una Playlist personale

Nella finestra “Playlist” clicchiamo il pulsante “nuova” in alto a sinistra. Nella lista a discesa apparirà una nuova voce selezionata, di nome “Nuova lista”. Diamogli un nome decente col pulsante “rinomina“, semplicissimo.

A questo punto aggiungiamo alcune basi: volendo nella finestra stessa “Playlist” puoi spostarti tra le cartelle del tuo PC ma, personalmente, preferisco agire dalle cartelle aperte (Esplora risorse su Windows).
In entrambi i casi, una volta nella cartella che contiene le basi che ci interessano basta trascinare uno o più file sopra la finestra “Playlist” di VanBasco, è sufficente rilasciare il mouse ovunque all’interno della finestra: così facendo abbiamo aggiunto le nostre basi. Ad esempio, diciamo il file “uno.kar” e “due.kar”.

Modifichiamo e salviamo le impostazioni delle basi

Eseguiamo con un doppio-click sulla lista della nostra Playlist la base uno.kar. A questo punto se apportassimo modifiche e successivamente eseguissimo due.kar le modifiche del primo andrebbero sicuramente perse.
Quindi i passi per salvare le impostazioni sono:

  1. eseguire una base partendo dalla Playlist (doppio-click);
  2. modificare le impostazioni (mute, key, vol, tempo) della base come desiderato;
  3. cliccare “Save to list“, in basso a sinistra nella finestrella “Control”.

A questo punto ogni volta che si esegue questa base, sempre solo partendo dalla Playlist ovviamente, si ritroveranno tutte le impostazioni desiderate per ciascun brano.

Le impostazioni che verranno salvate saranno:
nella finestra “Midi Output”, le tracce mute ovvero le lucette (led) rosse all’estrema sinistra di ogni traccia, volendo anche i led celesti accanto “solo” ovvero assolo, la traccia spicca rispetto alle altre come presenza. Nella finestra “Control” il tempo, tonalità o chiave (key) e volume (vol).

Se per qualche motivo si volesse lanciare il pezzo senza queste impostazioni salvate basta togliere la spunta alla casella “Use from List“, facendo così anche una volta eseguita la base karaoke e rispuntando la casella si ritornerà ai settaggi salvati.

Troubleshooting
(risoluzione problemi)
Q: «Ho provato ma pur avendo salvato nella playlist, rieseguendo non ritrovo i miei settaggi»
A: ecco, potrebbe essere proprio dovuto alla casella “Use from Listnon spuntata! In questo caso, come spiegato poco sopra, vengono completamente ignorate le impostazioni salvate.

Midi and Mp3

Monday, December 3rd, 2007

In discussions about different audio formats, wave, mp3, etc… quite often I read the question “can I convert mp3 to midi?”. Yes, it would be good, since evidently .mid files are so lightweight, usually less than 100KB while an mp3 file is usually more than 3MB. Why such difference?

MIDI:
A .mid file is to be considered as a piece of sheet music, the score on which you can read which instruments, which notes, at which tempo (and other musical data) have to be played. To excecute such information (i.e. to read the score) is up to the MIDI device, which will do the job of the “orchestra”.

MP3:
Fundamentally, the mp3 file contains a whole recording of real music or sounds, so every single digital info to determine a waveform: a lot of data, lot of bytes, the more the quality the bigger the file.

Again, following the score-orchestra example, I’m tempted to say that the mp3 is the orchestra itself because it well renders the idea of weight difference: a score is always much lighter than the orchestra that is performing it.

But, honestly, it wouldn’t be true: in this case the mp3 is a detailed recording of an orchestra playing, so it should be compared to a long-playing record. In the example a vynil record could weighs a little bit more than the pages of a score… but -digitally speaking- the difference is huge.
To be clear, we discussed about “mp3″ because nowadays it’s the common term for a digital music format; by the way in this article we could mean the WAVE format in general as well. Mp3 allows to obtain a high-fidelity sound similar to the Wave but it’s compressed into a few megabytes (from 4 to 5 as average size); the advantage is having just like a very long text file (.txt) and compressing it into a .zip file, ten to twenty times smaller. A dramatic difference would be to compare the lightness of a MIDI to a high-quality stereo WAVE; something like “a thousand times heavier” (a midi 100KB, a wave 100MB).

Again, with regard to the initial argument about “mp3 to midi”, personally, since I sequenced some MIDI files and I have well clear the idea and the difference with wave/mp3, I don’t think it’s possible to obtain something decent. I hope someone will prove I’m wrong… maybe before long.

Esempi sui Template di Supercazzola

Sunday, December 2nd, 2007

In questo post vorrei indicare come proporre dei Template efficaci dove per “efficaci” intendo come, una volta eseguiti dal programma di generazione, potranno risultare molto versatili e non monotoni, mostrando ogni volta una frase difficilmente distinguibile da un’altra a partire dallo stesso Template.

Ma facciamo subito un esempio di questo recente Template che ha inviato C1000 (che saluto e ringrazio, come gli altri) che propongo nella sua versione originaria, senza modifiche:
Siamo alle solite. Come [VERBO]? La [CHI] ostantinato la [COSA] brematurata, che peraltro [VERBO] come se fosse posterdati anche un pochino antani in [DOVE]. Eh, mi scusi! Non son cose do [COME] senza dire né [VERBO] la [QUANDO], sempre quando lo dice lei?
Ecco, come frase supercazzola di suo funziona eccome e quindi si nota che c’è “padronanza del mezzo”; il problema -più che comprensibile- è di renderla compatibile e ben esenguibile dal generatore.

Vediamo i problemi in ordine di importanza:

  1. Non devono esserci articoli (La [CHI] ostantinato la [COSA]) soprattutto su questi tag (chi, cosa) perché gli articoli sono contenuti nelle parole stesse generate al posto di questi tag, quindi se lasciassimo così com’è troveremo risultati errati come: “La il vicesindaco ostantinato la la sbranda” quindi con doppi articoli;
  2. Pochi tag, troppe parti invariabili, quindi tendenza al monotono: ci sono troppe parti “chiave” con parole da supercazzola direttamente nel template, che invece dovrebbe fungere solo da “legante” dei vari e numerosi tag; oltretutto vedo dei classici “ostantinato, brematurata, posterdati, antani” che ovviamente sono già presenti tra le parole disponibili, che andranno sostituite ai tag. Insomma il potere supercazzolante risiede nelle Parole, in dose decisamente minore nel Template;
  3. Poi fare sempre caso ai verbi, che semplicemente indicati dal tag producono un risultato all’infinito, ma possono essere modificati con l’aggiunta di particelle finali, come indicato nel post sui Template di Supercazzola (ad es. [VERBO]to, “parlare” risulterà “parlato”).

Detto questo, seguendo queste regole di solito modifico i template inviati, che sarebbe un peccato cestinare e basta, quindi ecco una versione compatibile:
Siamo alle solite. Come [VERBO]-2? Eh, [CHI] ha [VERBO]to [COSA] [COME], che peraltro [VERBO]-2 [COME] anche un pochino [COME] in [DOVE]. Eh, mi scusi! Non son cose [COME] senza [VERBO,COSA] né [VERBO,COME,COSA] [QUANDO], sempre quando lo dice lei?

Spiegando: [VERBO]-2 tronca il verbo delle ultime due lettere quindi “parlare” diventa “parla”. Come si può vedere per il resto ho semplicemente sostituito le troppe parole invariabili in tag. Da non dimenticare che si può aggiungere un’elevata variabilità della frase con i “multi-tag”, tipo [VERBO,COME,COSA], tra cui verrà pescata una sola parola di uno dei tipi di tag. Volendo si può anche aggiungere nei multi-tag una parola personalizzata, tipo “…preso [COME,CHI,la spigola] di …”, ottimo quando si vuole aggiungere una o più parole che non starebbero bene in altri contesti se non nel template attuale, alle volte verrà scelta casualmente la nostra parola altre volte invece usate le parole pescate in base gli altri tag; nell’ultimo esempio avremo un 33% di trovare la nostra parola.